Ti ho dato tutta me stessa. Ti ho regalato il mio cuore, i miei giorni, i miei pensieri, il mio corpo.
Ti ho donato quello che avevo senza remore, perché mi fidavo di te.
E mi hai pugnalata. Infinite volte. Prima al corpo, con ferite non mortali.
Tagli sanguinanti che si sono rimarginati presto, lasciando le loro cicatrici.
Poi mi hai pugnalata dritta al cuore.
Tre volte.
Tre enormi squarci che ho tentato con tutta me stessa di rimarginare, ma non ce la faccio, non posso.
Continuano a sanguinare, a portarmi via ogni briciolo di forza.
Il mio amore si è prosciugato.
Sono diventata arida, il cuore di sabbia si è sgretolato.
Pensavo non potesse farmi male, avendo già l'anima infranta.
Forse questo è il dolore che si prova quando si è ricostruito pian piano qualcosa, custodendola come un tesoro prezioso, e la si vede nuovamente spezzarsi in due.
Ed ora mi sento completamente, irrimediabilmente vuota.
Non ci sei più dentro di me, anche l'ultima goccia è scivolata via.
Vaneggiamenti della mia testolina sovraccarica, diari alimentari e autolesionismo. Se qualcosa tra queste vi turba, non siete obbligati a rimanere sul mio blog. Buona vita a tutti <3
domenica 11 maggio 2014
giovedì 8 maggio 2014
# 57
In questo istante sono nei sotterranei
del dipartimento. C'è l'aula studio più grande dell'intera
struttura qui e, sebbene fuori ci sia un sole quasi molesto, è un
ambiente fresco, quasi freddo.
Ho deciso di uscire di casa e mettermi
a studiare seriamente: rimanendo tra le mura domestiche, divagavo sin
troppo con la scusa del cucinare, riordinare e tutto quello che
poteva costituire una distrazione più piacevole dello stare
incollata per ore sul libro.
Invece qui sono circondata da persone
che studiano, bisbigliano, scrivono fittamente e fanno quello che
ogni studente dovrebbe fare quando vede gli esami avvicinarsi
pericolosamente.
Non ho fame, oggi. Come al solito,
dovrei dire, ma benché mi manchi lo stimolo non mi sono di certo
controllata dall'ingozzarmi. E alla fine il corpo ha chiesto il
conto, facendomi aumentare di peso dopo averlo maltrattato così a
lungo.
Non so cosa mi sia preso, tutto quel
bellissimo controllo ferreo che finalmente riuscivo ad esercitare su
una pulsione così animalesca come il nutrirsi senza ritegno, svanito
nel nulla.
Lo stress mi fa l'effetto peggiore, mi
fa spalancare le fauci e spegnere il cervello.
Quindi, meglio stare in questo
scantinato, lontana da frigoriferi, mense, bar e qualsiasi posto
possa dispensare cibo, senza spiccioli da perdere alle macchinette,
che magari riesco a concludere qualcosa con lo studio.
Sabato scorso è stato il mio
compleanno. Tralasciando la sensazione che mi ha dato sapere che ho
fatto 22 anni e non sono stata ancora in grado di concludere nulla né
iniziare a delineare una strada da intraprendere per il futuro... Non
dico di dover già decidere tutto, ma almeno sapere a grandi linee
cosa voglio farne della mia vita!
La solita sensazione di essere in balia
dei giorni che passano non mi abbandona mai.
Ho trascorso la giornata a casa, sola
come un cane. C. lavorava fino a sera e quelli che speravo volessero
passare con me il mio compleanno, mi hanno dato buca o non si son
proprio fatti vivi. Va beh, non stavo neanche tanto bene quindi non
avevo di certo grandi progetti di baldoria...
Poi C. è tornato a casa con un'ora di
ritardo, trattenuto a lavoro per uno straordinario, s'è sdraiato un
attimo a letto nel frattempo che mi finivo di preparare... Ed è
crollato. Morto, andato, in coma. Inutile scuoterlo, non si
svegliava.
Mi sono rassegnata alla prospettiva di
quella giornata orribile che volgeva al termine e infine è riuscito
a riemergere dal vegetare sul letto, si è reso conto che dovevamo
uscire due ore prima e s'è messo a piangere.
Va beh, siamo usciti anche se ormai
stavo per mettermi il pigiama e ci siamo fatti un giro in centro,
mangiato in un pub e tornati a casa.
E basta, questo è stato il mio
splendido ventiduesimo compleanno. Mi sento vecchia dentro. A
quest'età dovrei godermi ogni attimo che passa, fare esperienze,
divertirmi il giusto e sognare un futuro che inizia a concretizzarsi,
invece non faccio altro che trascinarmi dal letto al divano, senza la
voglia di far nulla e senza più forza di combattere contro me
stessa.
Allegria!
Ah, ho scoperto che dovrò mettere gli
occhiali fissi. Il lieve difetto che mi portava a mettere gli
occhiali quando stancavo molto la vista è peggiorato.
E niente, tutto qui. Una vita grigia.
Non aggiorno mai perché non c'è molto da dire, ho un'esistenza
noiosa.
Baci,
Moony
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venerdì 2 maggio 2014
# 56
You know the games I play
And the words I say
When I want my own way
To keep believing in me
When everything and everyone
Becomes my enemy and when
And the words I say
When I want my own way
You know the lies I tell
When you've gone through hell
And I say I can't stay
You know how hard it can beTo keep believing in me
When everything and everyone
Becomes my enemy and when
There's nothing more you can do
I'm gonna blame it on you
It's not the way I want to be
I only hope that in the end you will see
It's the Opheliac in me
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